Guido Barbazza – sopralluogo a Vado Ligure

Sono andato a Vado Ligure, zona porto, da dove e’ possibile scorgere, in lontananza, verso il mare, il cantiere per i cassoni utilizzato per realizzare il nuovo terminal container Maersk. Il sito e’ nella giurisdizione dell’Autorita’ di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale (Porti di Genova, Pra’, Savona, Vado Ligure), e’ posizionato su fondali presumibilmente compatibili per costruire cassoni di grandi dimensioni, provvisto di accosti per navi cassoniere (una ivi ormeggiata), sulla diga foranea. Di fronte ad una zona portuale, ben lontano dalla citta’ di Vado, (oltre 1 km) e collegato direttamente all’autostrada attraverso un percorso, in buona parte in galleria, attraverso aree industriali, schivando i centri abitati. Il posizionamento e’ sicuramente piu’ adeguato per un’attivita’ del genere di quello selezionato a Pra’, che si troverebbe di fronte alla zona residenziale di Pegli Lido, a due passi dalle dune e dalla pista ciclo-pedonale di Pra’, campo di regata di canottaggio, campo di evoluzione velica, etc., etc. Al netto dei costi per un suo eventuale adattamento allo scopo specifico, si potrebbero forse anche risparmiare risorse economiche. La distanza (comunque relativamente limitata, di sole 20 miglia) del sito da Sampierdarena (che comunque dista 8 miglia da Pra’) non dovrebbe essere un problema in considerazione del fatto che Adsp ha dichiarato di stare valutando anche il ben piu’ lontano sito di Piombino. Ringraziando il Vice-Ministro Edoardo Rixi per l’impulso dato all’avvio delle relative valutazioni di impatto ambientale in procedura d’urgenza, auspico che tale soluzione possa risolvere in modo appropriato il problema della costruzione dei cassoni per la diga di Sampierdarena, evitando la soluzione complicata ed invasiva del Bacino Portuale di Pra’.

12 Comments

  1. Sarebbe la soluzione più semplice e più giusta. Utilizzare una “fabbrica” già esistente, nella disponibilità di Autorità di Sistema Portuale, sufficientemente lontana dalle case, tant’è che è già stata utilizzata per la costruzione dei cassoni destinati alla piattaforma Maersk, presumo quindi anche già dotata delle previste valutazioni di impatto ambientale, che dovranno in caso solo essere riviste e aggiornate, e soprattutto già bella e pronta. Sarebbe veramente la soluzione dei nostri problemi.
    Grazie caro Guido Barbazza.

  2. Infatti è cosi: la soluzione è a portata dj mano 30 cassoni impattano comense l’intero o blocco, mentre no n farli ed utilizzare un sito attrezzato lontano dall abitato cambia davvero la prospettiva! Forza Barbazza

  3. Sorprende che nessuno non ci abbia pensato!
    Auspicabile venga perseguita questa strada senza esitazioni.
    Ottimo lavoro President

  4. Condivido in pieno quanto dichiarato dal presidente Barbazza ed apprezzo il fatto che si sia recato di persona a vedere la reale disponibilità di Vado. Detto ciò è auspicabile che prevalga il buon senso e si eviti di costruirli davanti alle abitazioni pegliesi. Se ciò si dovesse verificare per l’ottusità la negligenza ed il menefreghismo di chi sta nella stanza dei bottoni avremmo un danno ambientale notevole per impatto visivo, impatto acustico ( i cantieri saranno in funzione H 24), danni alla salute pubblica per la esagerata produzione di polveri sottili, ultrasottili e microparticelle su tutto il territorio specie per quello in prossimità di strutture utilizzate per la pratica sportiva(vergognoso e criminale). Anche se onestamente mi sorge il dubbio che i cassoni siano la premessa e giustificazione per una nuova espansione del porto container (che sorge e violenta il ponente genovese ma la cui proprietaria non è Genova ma Roma). Tutto ciò è INACCETTABILE e vi garantisco che non esiste compensazioni x la salute.

  5. Bravo, mi auguro che questa possa essere la soluzione. Proseguiamo su questa strada sperando in bene e continuando a lottare tutti insieme

  6. Questa una bella notizia speriamo che quelli di dovere abbiano lungimiranza, buona volontà e sappiano trovare la risposta al problema Pra’

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