Palmarolandia, la terra promessa

Elis@Provinciali –

A seguito della rinascita del Comitato Palmaro, negli ultimi mesi abbiamo assistito ad uno sciame sismico di novità: sono aumentati gli incontri artistici e sociali in Villa de’ Mari; molte mail inviate e contatti instaurati con Fondazione; e Consiglio di Comunità Praese; network locali; interviste; visita al Port Day; presenza costante sul nostro Magazine; avvicinamenti con i comitati di altre zone; la nascita di un embrione di CIV, iniziative da delineare, ma come asserisce il presidente Roberto di Somma, pur deplorando una non massiccia partecipazione, “ Mai abbassare la guardia, andiamo avanti, continueremo a segnalare le emissioni fuori norma, i rumori assordanti che tubano i nostri sonni…” Esiste una chat Watsapp collegata, ed un sito ufficiale, sul quale viene riportata anche una sorta di rassegna stampa. Sono stati raggiunti 130 iscritti. L’11 u.s. ha avuto luogo un’assemblea congiunta Municipio e Comitato, una sessantina di cittadini, molto interessati al lancio della riqualificazione del sestiere.

E’ nata una buona sinergia col Municipio, che ha seguito i primi passi dell’ associazione, ed insieme all’assessore Frulio, si comincia a delineare una piano riqualificativo urbano, almeno per quanto attiene la parte di competenza di Municipio e Comune, ovvero l’area cosiddetta nord Aurelia, visto che la zona fronte Porto è vincolata ancora dai potenti lacciuoli di RFI, Autostrade, Autorità di sistema. Il Tavolo condiviso ha fatto il suo esordio, Chiarotti annuncia un nuovo incontro a settembre, e pare non vi sia contrarietà ad inserire rappresentanza cittadine, come di volta in volta, si ammetteranno al confronto: terminalisti, operatori, Comune, Regione, Sanità, oltre gli attori principali, sopra indicati. L’argomento all’ O.d g. determinerà le presenze necessarie.

Ma veniamo al restyling del sestiere di Palmaro: in esso coesistono vie pubbliche e strade private (la maggioranza) ed ovviamente ciò costituisce un problema. L’assessore Matteo Frulio, con delega ai lavori, manutenzione e sicurezza, ha avuto molti incontri con il Comitato, ed ha fatto seguire parecchi sopralluoghi, anche da semplice cittadino, dialoghi con i commercianti ed abitanti. I macro problemi hanno un grosso peso, ma si può cominciare da micro realizzazioni, la lista dei piccoli interventi è compatibile col bilancio municipale, che inizierà con alcune cose, seguirà il Comune per i maggiori oneri. Chiarotti illustra un abbellimento in due fasi: riordinare il vasto marciapiede davanti farmacia e panificio Cioi, installare panchine e fioriere e procedere con la pavimentazione in cubetti di porfido, ovviamente il privato dovrà compartecipare alla spesa, ma “gli conviene utilizzare il cantiere pubblico, perché si risparmia sui permessi ed oneri vari”.

Sarebbe indicata la semipedonalizzazione di via alla Chiesa di Pra’ sino all’ingresso di Villa de’ Mari,  ma ovviamente va concordata con gli abitanti. Verrà fatta richiesta per tabellone AMT. Sono stati presi utili accordi con l’ ufficio Paesaggistica, per omogeneizzare colori e materiali.

L’ass. Frulio rende noto che “è pronto un finanziamento per riordinare ed illuminare meglio i giardini Sorgenti sulfuree. Per piazza della Chiesa, pedonalizzazione totale salvo i passi carrai e l’accesso per le funzioni religiose. La pavimentazione prevista sarà un nuovo asfalto color ocra/terra, resistente al calpestio e molto decorativo, già installato a Villa Duchessa di Galliera. Per quanto attiene la sicurezza, vanno evitate le zone d’ombra, ad esempio i giardini di via De’ Mari hanno angoli bui, il tutto va reso totalmente arioso e visibile. Sostituire i giochi. Sempre nei giardini pubblici, intensificare i controlli che Amiu già effettua, in borghese, multando che non pulisce le deiezioni del suo cane.” Chiarotti: “ I cittadini devono collaborare e segnalare, l’area vicina alla Pianacci, recentemente riqualificata, viene controllata molto da abitanti volontari che avvisano prontamente il municipio di qualsiasi problema. Villa de’ Mari: ci si propone di affidare all’Asl3 la manutenzione del verde che circonda il poliambulatorio. Già presi contatti positivi in tal senso. Entro il 2019 interventi per la parte frontale, finanziati con € 15000, già in parte si è provveduto a ripristinare il ghiaino, e sfoltire il verde. Nessuna “capitozzatura”, antiestetica ed innaturale, ma riordino dei rami, con moderazione “. Conclude il presidente Chiarotti, osservando che dal nuovo piano ferroviario è “sparita la stazione di Palmaro pretenderò spiegazioni, su queste modifiche. L’elettrificazione delle banchine impegnerà per 12 milioni il Porto, occorre che lo stesso stipuli delle “convenzioni” con gli armatori affinché si attrezzino per l’allaccio. Infine, Aster ha installato sul tetto di villa De Mari la centralina per i rumori, occorre che, se rileva lo sforamento, abbia anche la facoltà di intervenire.”

Nota del redattore: si era proposto di installare centralina anche davanti farmacia, perchè soltanto in villa  la vegetazione attutisce i rumori e potrebbe falsamente assorbire elementi nocivi. E metterla più o meno ad altezza d ‘uomo, magari un metro di più ma non certo sui tetti.Tali richieste sono state ignorate.

A domanda del pubblico, che desidera sapere come agire qualora tutte queste belle speranze venissero disattese, Chiarotti risponde: Possiamo organizzare la protesta ma le risposte non devo essere figlie della protesta ma della consapevolezza.” Ovvero gli amministratori devono accogliere onestamente le istanze dei cittadini ed essere coscienti che esse sono indispensabili per una vivibilità decorosa. Palmaro deve cambiare, e subito!

 

13 Comments

  1. Molto interessante e va benissimo iniziare a piccoli passi. Recentemente ho notato che il rissesu del sagrato dell’Assunta in diversi punti è rovinato e necessita sicuramente di un restauro. Essendo venuta a conoscenza che chi ha restaurato il risseau del giardino di Palazzo Reale collaborerà con l’Accademia Ligustica insegnando la modalità di restauro agli studenti penso che si potrebbe chiedere il loro intervento all’interno delle attività dell’Atelier Creativo dell’ICORA’ coordinato dall’animatore digitale Caterina Bignone. Se il Comitato di Pra’ e la parrocchia sono interessati a commissionare questo intervento si può vedere, pur in tempi lunghi, di realizzarlo.

  2. Mi sembra un buon inizio anche se queste migliorie e riqualificazioni sarebbero dovute avvenire da tempo senza che i comitati e gli abitanti fossero spinti all”esasperazione .
    Aggiungo è troppo poco ..
    Davanti a Palmaro c’è un fascio incredibile di binari avrebbero dovuto spostare la linea Ge-Ventimiglia come a Prà Realizzare un minimo di barriera antirumore e un viale pedonale che permetta di raggiungere Voltri a piedi
    Siamo al terzo mondo se voglio andare a piedi a Voltri mi ritrovo in mezzo alla strada oppure devo fare il giro dell’oca dalle sorgenti sulfuree ma lungo l’aurelia il marciapiedi è largo 30 cm…
    Per non parlare del rumore …
    Ecco la fonte del rumore sono i motogeneratori delle navi da 200000 tonnellate( 3 Titanic messi insieme…) e il conseguente lavoro sulla movimentazione dei Container
    Ora sti scienziati dove la mettono la centralina Per il rilevamento rumore??
    Nel punto più silenzioso a Villa de Mari …
    Ora per carità se ne metti una anche li va bene ma se vogliamo monitorare davvero il rumore ne devi mettere altre 3 o 4 tra piazza Lido e via Taggia dove sostano le mostruose navi No???
    No troppo logico oppure pericoloso si verrebbe a sapere che la soglia dei 50 db.molto spesso viene sfondata e allora ?? Ci vorrebbero le dune Antirumore ma allora bisognerebbe spostare NBTC dalla ciclopedonale e allora?..
    Insomma è una Guerra continua per cui non abbassiamo la guardia se danno una mano di Bianco qua e là è solo loro dovere e ricordiamoci cosa ci hanno tolto e che non compreranno il nostro silenzio con 2 marciapiedi di porfido!!!!!! ( anche se non ci sputiamo sopra)

  3. Meno male che qualcosa si muove, anche grazie alla petizione email di Supratutto e alla conferenza della fondazione su Pra’-Palmaro. L’unione fa la forza: che il comitato di Prà-Palmaro lavori in unione e collaborazione con il Consiglio di Comunità Praese e con la Fondazione: del Municipio non ci si è mai potuti e non ci si può fidare più di tanto.

  4. Buono il mini-progetto passo avanti e meglio di niente ho però sentito che la fondazione ha proposto di estendere il POR lungo tutto il lato nord della via Prà dal Branega al San Giuliano, quello si che sarebbe un bel miglioramento per Prà Palmaro !

  5. Grazie delle osservazioni puntuali e precise…Giuseppina anche io avevo visto le carenze dei sassolini davanti alla Chiesa e sicuramente visto l ottimo lavoro dell Atelier creativo….apriamo un contatto.
    Fabrizio dici cose sacrosante…sei in linea con la mia opinione circa il posizionamento centralina. Chiederemo più punti di rilevamento.
    Ho specificato che avrei descritto solo la riqualifica diciamo urbana Nord. Ma e ovvio è già scritto mille ed una volta che ci vuole la fascia tra Porto e sestiere. Fondazione ha lanciato questo progetto all incirca da 4 anni.
    Poi è cambiata autorità portuale…abbiamo avuto un commissario 2 anni ed ora questo Bell esemplare di Signorini.
    Ma non demorderemo.

  6. Inoltre Pietro hai ragione: la petizione email di Fondazione cui ha partecipato anche il Comitato ha smosso molto la acque stagnanti…idem i servizi di SuPratutto video e scritto pubblicato dopo il sopralluogo del difensore civico. Altrettanto la assemblee del CCP con sindaco e municipio.
    Insomma, sono certa che la sinergia positiva di più forza crei un movimento virtuoso potentissimo.

  7. La riqualifica urbana non affievolosce la lotta a 3 giganti che attanagliano Palmaro, Autostrada, Porto, Ferrovia.

    Il Comitato Palmaro nasce per questo e morirà solo al raggiungimento di questi scopi.

  8. Sono 40 anni che subiamo un enorme danno ambientale, ormai è fatta Pra’ ha il suo porto Multedo pure e allora che il municipio 7 in blocco si organizzi e chieda la separazione da Genova i porti sono in casa nostra e li gestiremo noi. Secessione da Genova!

    • I porti sono proprietà della ministero e non del Comune, al massimo si potrebbe chiedere la secessione dall’Italia. Però hai toccato il tasto giusto, i soldi delle tasse etc derivati dal porto devono rimanere nel territorio, come succede a Rotterdam dove la città è il primo azionista al 70% del Porto.

  9. noi dobbiamo liberarci di Genova che ci ha ghettizzati abbiamo il porto di Genova ed il porto di Pra’ la nostra indipendenza deve essere staccata da Genova e poi se i porti devono essere statali può andar bene ma dobbiamo ricevere il dovuto per la posizione sul nostro territorio e non credo proprio che Genova non abbia niente da Roma per il porto ..figuriamoci

  10. tra l’altro il comune è parte in causa con regione e ministro nella scelta del presidente autorità portuale e noi del comune di Pra’ o meglio estremo ponente difficilmente voteremo per il sig. Signorini che non ama rispettare i diritti dei cittadini (al massimo gli concede i doppi vetri ).

  11. Certo, percentuale fissa egli introiti deve rimanere su territorio.
    Alla fine, Marino sostiene una posizione estrema, ma che ha una sua ratio: nel ponente abbiamo Carmagnani, Porto Petroli, e Porto di Pra’: se fossimo autonomi, hai voglia quante compensazioni, altro cha Amburgo e Rotterdam, potremo diventare come gli Emirati e Dubai.
    Lo scorno, il disagio, il dolore ed il pericolo sono nostri? bene, ci prendiamo l’intero pacchetto, senza sconti!

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