La PORcata al microscopio (1^ puntata)

Ernesto Soressi #

Per informare in modo preventivo e dettagliato i cittadini sulla bruttura che si apprestano a veder comparire sul litorale di Pra’ denominata “P.O.R.-Pra’ Marina”  che, invece di rivalorizzare la delegazione e ricongiungere l’abitato con la Fascia di rispetto, devasterà ulteriormente il territorio, cominciamo una analisi dei difetti, i vizi e le incongruenze di un progetto orribile. Essendo molteplici, si procede a puntate.

Prima puntata: una muraglia tra Pra’ e la Fascia

Appunti Windows-1
Il tratto di strada interessato (clikka sull’immagine per ingrandirla)

Iniziamo una serie di analisi relative al progetto POR modificato e snaturato, così come è stato presentato, chissà perché, (visto che, nonostante le molteplici richieste, gli elaborati grafici non sono stati resi disponibili ai cittadini) nella riunione tenutasi nella sede del PD, a Pra’, il giorno venerdì 10 gennaio.  Tali elaborati sono sconcertanti nella loro pochezza ed approssimazione, e la dicono tutta sul modo poco professionale, pressappochista e surreale con cui un progetto da quindici milioni di euro, su cui si gioca il futuro della gente di Pra’, venga portato avanti dall’amministrazione comunale. La  FondAZIONE PRimA’vera ha sempre ritenuto che la complanarità sia una caratteristica irrinunciabile della nuova viabilità del paese. Per complanarità si intende la caratteristica tale per cui tutte le carreggiate e tutte le corsie si trovano allo stesso livello. La complanarità delle carreggiate e delle corsie è la caratteristica che permette, per esempio, di uscire da Piazza Bignami e poter svoltare a destra verso Voltri o a sinistra verso Pegli, imboccando senza salti uno dei due sensi di marcia. Cosa succederebbe se la corsia verso Pegli si trovasse ad un livello diverso, per esempio fosse più alta, rispetto a  quella verso Voltri? E’ chiaro che se ci fosse una sorta di gradino insormontabile la svolta verso Pegli sarebbe impossibile e si potrebbe svoltare solo verso Voltri. Il progetto modificato prevede un lungo tratto non complanare che, oltre a costituire un obbrobrio estetico ed urbanistico,  creerà un pesante vincolo architettonico che, a prescindere dalla scomodità nella circolazione, una volta realizzato rimarrà così per chissà quanti decenni  a venire.  A causa di questo vincolo non sarà ad esempio possibile, in futuro, riorganizzare la viabilità in modo diverso a seconda delle mutate necessità o sensibilità. Ce lo terremo per sempre. Infine, due sedi stradali non complanari, su due livelli differenti, che in certi punti, come nella zona di Longarello, saranno sfalsati di circa un metro di altezza, costituiranno una sorta di barriera sia ti tipo fisico, sia di tipo psicologico, tra l’abitato e la Fascia, che invece di ricongiungerle le separeranno per sempre.

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